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Idee non supportate dalle attività di assistenza/coaching

Idee non supportate dalle attività di assistenza/coaching

 
Le Idee Bocciato con creditoDentro / Fuori la scuola; ICT Lab, e Spazio flessibile (Aula 3.0) sono tra le prime ad esser state pubblicate nella «Galleria delle Idee per l’Innovazione» e nel tempo hanno visto mutare le rispettive peculiarità e i relativi input iniziali. Per questo attualmente non sono supportate dalle attività dell’ambiente di assistenza/coaching.
 
 

Bocciato con credito

Allo scopo di affrontare il problema della demotivazione degli studenti e del loro insuccesso scolastico, la proposta prevede che tutte le discipline per le quali il giovane ha comunque conseguito il giudizio di sufficienza vengano registrate come «credito formativo» nel suo curriculum.
L’anno successivo, in caso di ripetenza, il Consiglio di Classe prenderà atto, nella sua prima seduta, degli eventuali risultati positivi raggiunti, nonostante l’esito globale negativo, e li registrerà come punto di partenza della costruzione del curriculum e degli impegni da proporre allo studente. Il Consiglio di Classe potrà decidere anche di esonerare lo studente dalla frequenza delle lezioni di alcune discipline, una volta verificato il mantenimento del credito acquisito.
 
 

Dentro/Fuori la scuola

Recenti direttive nazionali e europee hanno favorito la trasformazione della scuola come centro di un sistema cui partecipano tutte le componenti formative del territorio in un’azione di corresponsabilità educativa verso i giovani. La scuola si propone ‘collettore’ tra ‘dentro’ e ‘fuori’, come luogo di socializzazione e agenzia di formazione e acquisizione di competenze, conoscenze e abilità necessarie ai giovani per interagire nella società della conoscenza.
L’idea si esplica in più declinazioni riconducibili a una scuola che:
– è centro di aggregazione sociale che offre occasioni formative per lo sviluppo di competenze di cittadinanza attiva e orientate all’inclusione;
ripensa gli spazi e l’organizzazione della didattica per attività extracurriculari e extrascolastiche e promuove processi di coprogettazione con gli attori del territorio;
– è luogo di incontro tra sapere formale e informale, sperimenta percorsi di destrutturazione del curricolo e attività interdisciplinari;
introduce percorsi di didattica laboratoriale per favorire l’apprendimento in contesti reali;
valorizza competenze, conoscenze e interessi che studenti e docenti portano in classe da fuori.
 
 

ICT Lab

Con la sigla «ICT Lab» si intendono le attività che ruotano attorno a tre temi tecnologici: artigianato digitale, coding, physical computing.
L’«artigianato digitale» è la creazione di un oggetto attraverso la tecnologia: dal CAD e il disegno 3D alla stampa 3D.
Sono definite «coding» le attività per l’acquisizione del pensiero computazionale, fino alla capacità di ‘dominare’ la macchina istruendola a ‘fare cose’ anziché ricorrere ad altre già create e disponibili.
Il «physical computing» consente di creare oggetti programmabili che interagiscono con la realtà; il campo di applicazione più noto è la robotica.
Il mix di questi tre temi stimola interessanti soluzioni didattiche e anima le community come CoderDojo, Rails Girls e i FabLab; estranee al mondo della scuola, sono ‘spazi aperti’, luoghi dove creare, apprendere, educare, inventare; nate su base volontaria e con spirito hobbistico, in queste community la didattica laboratoriale occupa un ruolo rilevante e di interesse per la scuola: alla definizione «tinkering», che i makers considerano come mindset del maker, possono essere associati concetti di «didattica laboratoriale», «apprendimento autonomo» e «apprendimento cooperativo».
 
 

Spazio flessibile (Aula 3.0)

L’aula di tipo tradizionale, dotata di cattedra, lavagna di ardesia e banchi disposti in file, ha progressivamente accolto al suo interno tecnologie di varia natura, che sono diventate il terzo elemento dell’interazione tra docenti e studenti. Oggi le aule più avanzate vanno oltre questa logica e includono anche l’utilizzo di device mobili che consentono il superamento della stessa dimensione fisica dell’aula e l’accesso ad ambienti di lavoro collocati nello spazio virtuale. L’aula si dota di una sorta di “doppio” in cui si svolgono attività complementari e profondamente diverse da quelle di classe, riconfigurando la sua organizzazione in termini di apertura verso l’esterno, ma che modifica anche il suo assetto in senso propriamente fisico, tramite modifiche evidenti alla disposizione degli arredi. Il tutto per favorire una didattica innovativa, che privilegia approcci laboratoriali e collaborativi.