Con la pandemia, docenti e studenti si sono dovuti impegnare nel ridefinire molti aspetti dell’insegnare e dell’apprendere. Durante il lockdown Avanguardie educative è protagonista di La Scuola per la Scuola, un’iniziativa di solidarietà varata il 4 marzo 2020 (in accordo con il Ministero dell'Istruzione) per consentire a ogni scuola italiana di far fronte alla necessità di attuare quelle necessarie forme di didattica “a distanza” per contrastare la diffusione del virus e che ha visto la realizzazione di oltre 200 webinar liberamente fruibili e moderati dai referenti di 160 scuole del Movimento e da numerosi stakeholder su metodologie e soluzioni innovative per attività didattiche da svolgersi in remoto.
I webinar (registrati e liberamente fruibili qui) hanno visto coinvolti più di 20mila docenti italiani. L’iniziativa ha poi preso le forme di un vero e proprio gemellaggio tra scuole, ispirato al tutoraggio tra pari, dando così luogo a una didattica “della vicinanza”, di quella cura delle relazioni e dei legami con i docenti, gli studenti e le loro famiglie. Secondo i dettami di condivisione, democraticità e cura, la comunità di pratica Avanguardie educative, in un momento di difficoltà e spaesamento diffuso in tutte le scuole italiane, ha reagito con prontezza: si è messa immediatamente al loro servizio ed ha esteso il proprio modello di educazione a distanza, dando vita ad una rete di solidarietà basata sul mentoring tra pari e i cui principi e valori all'epoca dell'emergenza sono elencati nel Manifesto della scuola che non si ferma.
Oggi possiamo sostenere che l’iniziativa La Scuola per la Scuola, nata per far fronte all’emergenza epidemiologica, ha costituito un’ulteriore spinta verso l’innovazione della Didattica, del Tempo e dello Spazio del ‘fare scuola’.
Il documento si sviluppa attorno a sei assi portanti: Crescita, Innovazione, Responsabilità, Sistema, Retee Comunità.
«Crediamo in una scuola che si rinnova e non si ferma, anche in condizioni di emergenza. Sosteniamo che le metodologie innovative siano un bene irrinunciabile», dichiarano nel Manifesto i docenti, quegli stessi docenti che nei giorni del lockdown si sono impegnati a condurre oltre 200 webinar insieme ai colleghi della rete delle Piccole Scuole, webinar destinati a dirigenti e docenti degli istituti chiusi a seguito del DPCM del 4 marzo 2020. Secondo il Manifesto, la scuola è il luogo in cui crescere sani, responsabili, competenti. È un ambiente di apprendimento che facilita la relazione educativa, la condivisione, il piacere di conoscere, la creatività e il benessere. Si cresce tutti, insieme: ragazzi e adulti. In tale contesto, la formazione è tappa imprescindibile e si sviluppa attraverso metodologie innovative in presenza e a distanza.
Il rapporto educativo si fonda sulla fiducia e sulla corresponsabilità. Per questo vengono attivati percorsi con modalità diverse, a seconda dei tempi di ciascuno studente. Lo scopo è dare risposte precise alle famiglie e agli studenti tramite attività che attingono alla scienza, all’arte, alla letteratura, alla poesia, alla matematica e alla tecnologia. Nell’emergenza, le scuole di Avanguardie educative insistono sull’importanza di fare rete e condividere buone pratiche per costruire con tutti i docenti e i dirigenti nuovi spazi e ambienti di apprendimento, fisici e virtuali. Alla base c’è l’idea di fare comunità: docenti, dirigenti, personale della scuola, famiglie e studenti. Insieme per affrontare l’emergenza e andare oltre, con l’auspicio che questo spirito di condivisione non vada perduto e possa portare a una crescita della scuola italiana.
«In un momento così delicato, noi dirigenti, docenti, personale delle scuole polo regionali di Avanguardie educative vogliamo condividere il Manifesto della scuola che non si ferma. È una dichiarazione di responsabilità, impegno ed energia positiva che sentiamo di dover disseminare, in una fase difficile per il nostro Paese, stando al fianco del Ministero dell’Istruzione. Vogliamo esserci e dare il massimo, per costruire occasioni di crescita basate su sei parole-chiave irrinunciabili, dimostrazione dei valori e della cultura educativa che ci muovono. Vogliamo ribadire con forza che la scuola non si ferma, e che deve agire come comunità educante. Come sistema».
Durante il confinamento nelle abitazioni di residenza della popolazione di un intero Paese, tutte le scuole italiane hanno avuto l'opportunità di sostenere la comunità educante nazionale condividendo il Manifesto pubblicato sui propri profili social utilizzando l’hashtag #lascuolanonsiferma.