«Dentro/fuori la scuola - Service Learning» propone un’idea di scuola civica come luogo di incontro tra sapere formale e informale che si realizza nell’integrazione tra scuola e territorio e nella realizzazione di esperienze di apprendimento significativo con finalità di interesse sociale.
Quando parliamo di Service Learning ci riferiamo a un approccio pedagogico esteso su scala internazionale e basato su percorsi di apprendimento in contesti di vita reale. In letteratura sono presenti numerose definizioni di Service Learning; in particolare María Nieves Tapia lo descrive come un insieme di progetti o programmi di servizio solidale (destinati a soddisfare in modo delimitato ed efficace un bisogno vero e sentito in un territorio, lavorando ‘con’ e non soltanto ‘per’ la comunità), con una partecipazione da protagonisti degli studenti, che va dalla fase iniziale di pianificazione fino alla valutazione conclusiva e collegato in modo intenzionale con i contenuti di apprendimento (includendo contenuti curricolari, riflessioni, sviluppo di competenze per la cittadinanza e il lavoro).
Nello scenario di «Avanguardie educative» questo approccio consente di introdurre metodologie didattiche attive e alternative rispetto alla lezione frontale, riconfigurando gli spazi e i tempi dell’insegnamento e dell’apprendimento.
L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e le conseguenti disposizioni che hanno introdotto la Didattica a Distanza ha visto alcune scuole di «Avanguardie educative» riprogettare le attività di Service Learning già programmate, realizzando percorsi di apprendimento-servizio in modalità Virtual-Service Learning (V-SL). In alcuni casi è stata proprio la situazione emergenziale a spingere dirigenti, docenti e studenti a individuare occasioni per utilizzare il Service Learning come strumento di educazione alla cittadinanza attiva.